|
|
Acquario
- Stazione zoologica
|
|
|
|
|
|
|
Nel 1870 Anton Dohrn (1840-1909), zoologo originario
della Pomerania e seguace di Darwin, richiese
al Comune di Napoli un'area per edificare una
Stazione Zoologica, area che gli fu consegnata
all'interno della Villa Comunale.
L'incarico per la progettazione venne affidato
all'architetto Oscar Capocci (1825-1904), allievo
di Enrico Alvino, che pose la prima pietra alla
fine del marzo 1872.
Un errore tecnico provocò la loro immediata
sospensione, e portò all'esclusione di
Capocci: l'incarico di continuare la costruzione
dell'edificio, già realizzato nel suo
impianto planimetrico, fu affidato allo scultore
tedesco Adolf von Hildebrand (1847-1821).
Questi conferì una notevole nitidezza
di proporzioni alle facciate neobarocche, ottenendo
l'effetto di maggiore armonia: alla ricca decorazione
progettata dal Capocci fu preferito il carattere
classico degli edifici rinascimentali fiorentini.
Hildebrand realizzò inoltre i due busti
in gesso di Darwin e dello zoologo von Baer
ed i camini in terracotta, poi sostituiti nel
1875.
Dohrn decise che la sala situata al primo piano
dell'edificio poteva essere decorata con dipinti
murali, e ne affidò l'esecuzione al pittore
tedesco Hans von Mareès (18371887).
|
|
|
|
Acquario
- Stazione zoologica
(Enrico
Alvino)
Acquario
- Affreschi
(Hans
von Marees)
|
|
|
|
|
Sulle pareti dell'ambiente von Mareès dipinse, tra
il maggio e il novembre del 1873, scene marine ed agresti
di vita meridionale ispirate a Napoli e Sorrento, tematiche
mediterranee dal carattere fortemente simbolico.
La composizione delle scene è costruita con semplice
geometria; sulle pareti a nord e ad ovest è raffigurata,
tra elementi architettonici d'ispirazione pompeiana, una
barca da pesca con i rematori ed altri personaggi (Dohrn
e Hildebrand, descritti da von Mareès in una sua
lettera a Fiedler), e due gruppi di pescatori; sulla parete
sud sono rappresentate scene simboliste - le tre età
dell'uomo, il giardino delle Esperidi - con uomini e donne
in un aranceto; sulla parete est sono raffigurati i personaggi
importanti della Stazione Zoologica, ritratti in uno spazio
davanti ad un'osteria che si trovava davanti al Palazzo
Donn'Anna.
La classicità, assunta da von Mareès attraverso
lo studio della pittura italiana e intesa come ideale e
senza tempo, conferisce alle figure un ritmo composto e
sospeso; si tratta di una classicità vissuta con
spirito romantico, cioè come mito irrimediabilmente
perduto, secondo l'esperienza estetica dei pittori tedeschi
che nei primi decenni del secolo viaggiavano in Italia.
Le pitture murali nella sala sono rese in modo marcatamente
abbozzato, rinunciando ad effetti ottici, e sebbene lo stesso
von Mareès le definisca affreschi, le recenti operazioni
di restauro hanno consentito di individuare, al di sopra
di una prima stesura di colore realizzata per grandi campiture
sull'intonaco fresco, una successiva che definisce forme
e figure "a secco".
Il soffitto decorato a monocromo ed il pavimento maiolicato
di gusto pompeiano sono parti integranti della decorazione
della sala.
(Silvia Cocurullo)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
nel
sito
|
|
|
|