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Cappella Pontano
Situata su via Tribunali, l'antico decumano maggiore
della città greco-romana, gemma dell'arte e della storia, venne
edificata sullo scorcio del XV secolo per volere dell'umanista Giovanni
Pontano, uno dei primi fondatori dell'Accademia napoletana, come tempietto
funerario.
L'edicola venne dedicata alla Vergine e ai Santi Giovanni Battista ed
Evangelista.
L'elegante architettura di stretta osservanza classica è stata
dubitativamente assegnata a Francesco di Giorgio Martini, maestro senese
o a Frà Giocondo da Verona.
La Cappella subì un primo intervento di restauro negli anni di
Carlo di Borbone ed un secondo nel XIX secolo, relativo all'attico sovrastante
il cornicione.
La configurazione esterna si contraddistingue per soluzioni formali
di gusto rinascimentale di grande rigore, con l'alternanza di lesene
scanalate e capitelli corinzi e trabeazione conclusiva.
Di notevole interesse sono le dodici iscrizioni in lingua greca e latina
poste sulla facciata e sui fianchi dell'edificio realizzato a forma
di parallelepipedo; vennero dettate dallo stesso Pontano e si caratterizzano
per i contenuti d'ispirazione religiosa e morale.
Nell'insieme la piccola fabbrica manifesta tuttavia un'impronta più
paganeggiante che sacra.
Nell'interno, di dimensioni ridotte, è degno di rilievo il pavimento
maiolicato, realizzato nel 1492, costituito da formelle esagonali con
raffigurazioni animali geometriche, ritratti virili e tozzetto quadrato
centrale, opera di maestranze locali influenzate dalla celebre e coeva
produzione valenzana.
Parte del pavimento, sostituito a metà Settecento perché
in condizioni molto degradate, si conserva nel Museo-contenitore di
San Lorenzo Maggiore.
Sull'altare è il piccolo affresco di Francesco Cicino da Caiazzo
che raffigura la Vergine con i Santi Giovanni Battista ed Evangelista,
alle pareti sono collocate diverse lastre sepolcrali che il Pontano
dettò sulle ceneri dei tre figli e della moglie Adriana Sassone.
La Cappella ha subito nei secoli gravi danni dovuti all'abbandono, ad
una mancata manutenzione e a pesanti manomissioni.
Chiusa al culto da tempo immemorabile, già nel tardo Ottocento
veniva adibita a sacrestia della contigua Arciconfraternita del Cappuccio
alla Pietrasanta.
Oggi la situazione non è cambiata: sia l'esterno, deturpato da
iscrizioni di varia natura, sia l'interno, oggetto di ripetute intrusioni
ed atti vandalici, necessitano di un intervento radicale di ripristino
finalizzato ad gn recupero e ad un uso in chiave sacra o museale.
Nell'area sorgeva anche l'abitazione privata del Pontano luogo dove
oggi è l'Istituto Commerciale "Armando Diaz" sede degli
incontri fra gli umanisti membri dell'Accademia fondata da Alfonso d'Aragona
e presieduta dal Panormita: un cenacolo intellettuale che vide tra i
suoi più insigni frequentatori Jacopo Sannazzaro, Gerolamo Seripando,
Pietro Bembo e Alessandro d'Alessandro.
(Flavia Petrelli)
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