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Chiesa dell'Ascensione a
Chiaia
Fu edificata tra il 1622 e il 1643 dal Fanzago sul
luogo di una precedente chiesa trecentesca officiata dai Celestini.
Benchè il committente, il conte di Mola, l'avesse dedicata a
San Michele, la chiesa continuò a chiamarsi col nome dell'Ascensione.
La facciata è caratterizzata da un pronao in piperno a tre arcate
su pilastri.
L'interno è a croce greca, segnato da un presbiterio rettangolare
e da un'alta cupola, costruita quest'ultima nel 1767 in sostituzione
di quella fanzaghiana.
Di particolare rilievo sono i tre altari, quello maggiore di Aniello
Gentile (1738), gli altri del Bastelli (1734).
La pala dell'altare maggiore è una delle più splendide
creazioni di Luca Giordano, siglata e datata 1757, raffigura La perdita
del trono celeste di Lucifero e la sua cacciata dal Paradiso per opera
di San Michele.
Allo stesso autore è attribuita la cona del transetto destro
con Sant'Anna e la Vergine.
Sull'altare di riscontro è il dipinto di Alfonso di Spinga (secolo
XVIII) illustrante San Celestino V che rinuncia al papato.
Altri dipinti con storie del Santo sono sulla sovraporta della chiesa
(autore ne è lo Spinga) in sacrestia (quattro tele con miracoli
del Santo attribuiti a Giovan Battista Lama, 1730 ca.).
Tra le altre opere da segnalare due dipinti dello Spinga sulle pareti
del presbiterio (Agar nel deserto e Abramo e i tre angeli) e la tela
ovale con l'Ascensione dipinta dal Lama per la cappellina a sinistra.
(Gino D'Alessio)
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