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Chiesa di Sant'Aspreno al
Porto
La chiesetta di Sant'Aspreno è documentata dalla
fine del XVI secolo, quando era dedicata a San Giovanni ad Corpus, e
solo dal Seicento la si trova menzionata come Sant'Aspreno.
L'edificio fu radicalmente alterato nel secolo scorso quando fu inglobato,
nel 1895, nel Palazzo della Borsa e a quella data fu anche dotato di
un nuovo atrio in cui furono collocate le colonne cinquecentesche del
distrutto chiostro di San Pietro ad Aram.
Il tempietto di Sant'Aspreno si compone di due locali: l'oratorio inferiore
fu ricavato da un locale a volta pertinente un edificio termale romano.
L'altare superstite si data all'VIII secolo e le lastre marmoree scolpite,
collocate nella chiesetta superiore, risalgono al IX-X secolo e recano
l'iscrizione, in greco, con i nomi dei coniugi Campiulo e Costanza,
costruttori della chiesa o, forse, promotori di un suo restauro.
Le transenne recano motivi decorativi d'ispirazione bizantina e tardo-romana
e motivi figurati tratti da tessuti alessandrini, a ribadire il complesso
intreccio culturale tra Napoli e l'Oriente esistente per tutto il periodo
in cui il ducato napoletano fu, anche se solo nominalmente, parte dell'Impero
bizantino.
Il tempietto era, in origine, affrescato, ma oggi si leggono solo scarse
tracce di una decorazione a festoni dietro l'altare.
(Patrizia Di Maggio)
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