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Chiesa di S.Pietro ad Aram
La chiesa ha origini antiche. Secondo la tradizione
sorse sul luogo dove San Pietro aveva battezzato Santa Candida e Sant'Aspreno,
i primi napoletani convertiti, come narra l'affresco nel vestibolo,
recentemente attribuito a Girolamo da Salerno.
Nel vestibolo vi è anche l'altare in marmo con iscrizione angioina
e colonnine sveve, sormontato dal baldacchino del. Nauclerio (1711)
sul quale la tradizione vuole che siano stati battezzati i due Santi.
L'attuale costruzione risale alla metà del XVII secolo, su precedente
disegno di Pietro di Marino e Giovanni Mozzetta.
Alla fine del secolo scorso, con i lavori del Risanamento i capitelli
del distrutto chiostro di età aragonese furono trasferiti nel
sacello di Sant'Aspreno in Piazza Borsa.
Il portale cinquecentesco dell'ingresso secondario su Corso Umberto
I, da cui si accede alla chiesa, è in pietra scolpita a motivi
di girali vegetali e proviene dal Conservatorio dell'Arte della Lana
in Vico Miroballo, demolito per i lavori del Risanamento.
L'interno, a navata unica, è a croce latina.
Sull'altare della I cappella destra il rilievo con la Madonna delle
Grazie è di Giovanni da Nola, la tela con il Giubileo è
opera di Wenzel Cobergher, del 1594.
Nel transetto destro il San Raffaele è di Giacinto Diano, la
Madonna con San Felice da Cantalice e di Andrea Vaccaro, il Battesimo
di Cristo di Massimo Stanzione.
Nel presbiterio due tele giovanili di Luca Giordano (1654): La consegna
delle chiavi (parete destra) e San Pietro e San Paolo si abbracciano
prima di andare al martirio (parete sinistra).
Il coro ligneo, del 1661, è di Giovan Domenico Vinaccia.
Nelle rimanenti cappelle, tra gli altri, dipinti di Sarnelli, Pacecco
De Rosa, Giacinto Diano, Cesare Fracanzano e Nicola Vaccaro.
Dal transetto sinistro si scende nella cripta che in seguito ai restauri
del 1930 si rivelò essere una chiesa paleocristiana, a tre navate
con colonne monolitiche in marmo, dove sono state reperite anche delle
catacombe.
(Patrizia Di Maggio)
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