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Chiostro di S.Chiara
L'irnponente ristrutturazione rococo del complesso
medioe.vale di Santa Chiara comprese anche il trecentesco Chiostro Grande
o delle Clarisse. Tale trasformazione fu realizzata su progetto di Domenico
Antonio Vaccaro e fu eseguita dai maiolicari Giuseppe e Donato Massa
(1740-42).
Il Vaccaro lasciò intatta l'archeggiatura trecentesca, mentre
riorganizzò la divisione dei viali interni e delle aree a giardino,
progetto due ampi viali che s'incrociano al centro del chiostro.
Essi sono scanditi da un susseguirsi di pilastri ottagonali tra i quali
sono posti i sedili; tutto è completamente ricoperto da una decorazione
a maioliche.
I pilastri sono fasciati da un motivo decorativo a tralci di viti e
glicini, che si avvolge a spirale sino al capitello, unico elemento
realizzato in piperno a sostegno del pergolato.
I sedili, anch'essi completamente maiolicati nelle parti a vista, recano
nelle spalliere un'interminabile serie di vedute fantasiose di soggetto
agreste, marinaro, mitologico e folklorico.
I soggetti scelti esaltano l'atmosfera festosa e disimpegnata del giardino,
che è concepito come un insieme privo di qualsiasi riferimento
concettuale o simbolico al complesso religioso in cui si trova.
I contemporanei parlavano già del chiostro come di un giardino
di delizie e non come di un luogo destinato da sempre al raccoglimento
e alla preghiera: è questa una delle tante conseguenze di quel
processo di mondanizzazione della Chiesa in decadenza che in luoghi
destinati al culto tende a riprodurre soluzioni proprie dell'architettura
da giardino e, più in generale, dell'architettura laica.
(Anna Chiara Alabiso)
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