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Missione ai Vergini
Nella piazza dei Vergini, fin dal Medio Evo sede di
vivaci mercati ed ancor oggi pressocchè intatto ambiente settecentesco,
quasi di fronte al Palazzo dello Spagnuolo, si trovano la Casa e la
chiesa dei Padri della Missione di San Vincenzo de' Paoli.
Fondato a Parigi nel 1625, quest'ordine, come tutti quelli nati nella
Controriforma, aveva la duplice finalità di formare e migliorare
il clero, e di evangelizzare il popolo.
A Napoli dove si erano insediati nel 1668 nell'antico convento dei Vergini
dei padri Crociferi i Vincenziani acquistarono, nei primi anni del Settecento,
molte aree confinanti con la Casa originaria, onde edificare nuove fabbriche.
I lavori furono avviati nel 1724 da un padre missionario, il Garagni,
e completati da Vanvitelli dal 1756 al 1760.
L'architetto ideò il tempio quando ormai la gran parte della
fabbrica era stata costruita.
Vanvitelli dovette dunque incastonare la chiesa, a pianta ellittica,
entro mura e muraglioni preesistenti e, impossibilitato a sfruttare
la luce esterna, risolse di illuminare l'edificio dall'alto, conferendogli
un'atmosfera di poetica e raccolta intimità, accresciuta dal
rigore della decorazione a stucco in bianco e grigio.
Come scrisse il Chiarini (1856-60) "mentre l'occhio vede tutto,
non è offeso dalla luce".
La chiesa ed il convento custodiscono preziose opere d'arte.
Nel pavimento del vano di ingresso vi è la bella lapide marmorea
dedicata alla benefattrice dell'ordine Maria Giuseppa Brandy-Staremberg,
su disegno di Michelangelo Giustiniani; soprastante l'ingresso vi sono
la cantoria e l'organo in legno intagliato e dorato, di manifattura
napoletana del secolo diciottesimo.
Nella I cappella a destra La Conversione di San Paolo del Sarnelli.
Sull'altare maggiore, probabilmente anch'esso opera del Giustiniani,
si conserva il dipinto di Francesco De Mura San Vincenzo de' Paoli in
gloria nel quale il raffinato classicismo del pittore resta tuttavia
irrigidito nell'intento celebrativo.
Nel presbiterio vi è il coro in radica di noce di manifattura
napoletana della seconda metà del Settecento e nella I cappella
sinistra il dipinto di Giacinto Gimignani Cristo dà la missione
agli apostoli.
Opere pregevoli di De Mura, De Matteis, Cenatiempo sono custodite nel
convento, a testimonianza della presenza culturale, oltre che spirituale,
dei padri Vincenziani a Napoli.
(Marina Santucci)
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