Il
palazzo arcivescovile di Napoli fu edificato
sulla Basilica di Sancti Laurentii ad fontes,
di epoca paleocristiana, di cui si è
rinvenuto il quadriportico durante un recente
restauro.
Si tratta di un edificio che durante
i secoli ha subito profonde trasformazioni;
le più sensibili, e tuttora apprezzabili,
sono quelle che furono promosse dal cardinale
Ascanio Filomarino nel secolo XVII.
Questi,
nei lavori di restauro condotti dal 1643 al
1650 sotto la direzione del certosino fra Bonaventura
Presti, non fece distruggere la fabbrica preesistente,
eretta ai tempi del cardinale Carafa, ma la
ampliò longitudinalmente, facendo aprire
tre portali di piperno in facciata.
Sul portale
centrale venne posta una statua marmorea con
San Gennaro benedicente.
Il cortile rimase cinquecentesco,
elegante ed austero nella simmetria delle forme.
Per la decorazione a fresco delle sale di rappresentanza
fu chiamato il Lanfranco, che le decorò
con paesaggi; gli affreschi furono in seguito
nascosti da una cassettonatura e vennero alla
luce, semidistrutti, solo nel 1963.
Il
palazzo negli ultimi anni e stato restaurato
insieme all'intera insula e nel suo interno
sono stati sistemati una notevole quantità
di quadri provenienti da chiese chiuse.
(Patrizia Piscitello)
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