E'
certamente il maggior palazzo del Rinascimento
napoletano, fatto costruire dal nobile romano
Ferdinando Orsini duca di Gravina nella via
dell'Incoronata, oggi via Monteoliveto.
Gli architetti Gabriele d'Angelo e Giovan Francesco
di Palma, detto il Mormando, lo costruirono
tra il 1513 e il 1549, ma l'edificio ha solo
in parte conservato l'aspetto originario, modificato
in occasione di un malaccorto restauro eseguito
intorno al 1839.
La facciata presenta al pianterreno un basamento
a bugnato rustico delimitato da una fascia di
marmo.
Al piano superiore paramenti lisci con lesene
corinzie inquadrano nove finestre con comici
in marmo bianco, sormontate da nicchie ornate
da ghirlande con frutta e fiori che racchiudono
busti-ritratto, ad imitazione degli originali,
perduti, eseguiti dallo scultore Vittore Ghiberti,
nipote del più famoso Lorenzo e tolti
nel XIX secolo per trasformare le finestre in
balconi.
Il portico, di evidente impronta mormandea,
presenta pilastri in piperno con le quattro
facce riquadrate, come si trovano numerosi nei
chiostri napoletani di età controriformata
e nei palazzi cinquecenteschi.
La controfacciata presenta un'articolazione
più complessa, con tre finestre con cornici
in marmo alternate da due nicchie e conserva
incassati tondi marmorei con stemmi e ritratti
della famiglia Orsini di Gravina, i primi attribuiti
a disegno del di Palma.
Il portale è elegante progettazione tardo-settecentesca
di Mario Gioffredo, che curò il completamento
del palazzo, che fu sopraelevato.
I lavori furono voluti dal cardinale Domenico
Orsini, duca di Gravina, che tra il 1762 e il
1782 fece realizzare negli ambienti interni
notevoli decorazioni a stucco e ad affresco,
oggi perdute, ma di cui si conserva notizia
di pagamenti ai pittori Giuseppe Bonito, Francesco
De Mura, Alessio d'Elia, Fedele Fischetti ed
altri.
Dal 1936 il palazzo ospita la Facoltà
di Architettura.
(Gemma Cautela )
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