Sul
lato occidentale della piazza dominata dall'abside
della chiesa di San Domenico Maggiore, si eleva
il palazzo Petrucci caratterizzato, al centro
della facciata, da un ricco portale marmoreo,
sopra il cui architrave corre un fregio delicatamente
intagliato con foglie di quercia e d'acanto,
sorretto da due mensole scolpite in forma di
mascherine. Antonello Petrucci, segretario del
re Ferrante d'Aragona, contro il quale, successivamente,
congiurò al fianco dei Baroni, venne
in possesso del palazzo eretto dalla famiglia
del Balzo e, dopo il terremoto del 1456 ne rifece
il portale, che mostra forti influenze toscane,
e il cortile interno aperto da loggiati, nei
modi dell'architettura catalana.
Sul finire del Seicento il palazzo divenne sede
del Banco del Santissimo Salvatore, cui si deve
la statua murata nell'androne d'ingresso; nel
1829, venduto ai privati, palazzo Petrucci fu
ristrutturato ad opera dell'architetto Giuseppe
Califano, al quale si deve l'aspetto attuale
dell'edificio.
(Donato Salvatore)
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