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Pio
Monte della Misericordia
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La congregazione del Pio Monte della Misericordia
fu istituita nel 1601, all'interno di un più
vasto programma con fini di beneficenza, attuato
da confraternite di nobili che, a fini caritatevoli,
si proposero di attuare le opere di misericordia
corporale, per assistere gli strati sociali più
emarginati della città, sopperendo in tal
modo alle gravi carenze dell'assistenza pubblica
nel periodo vicereale.
Ottenuto nel 1604 il regio assenso da Filippo
III, i governatori del Pio Monte dettero incarico
all'architetto Giovan Giacomo Conforto di costruire
la chiesa, dedicata a Santa Maria della Misericordia,
che, però, ben presto, risultò insufficiente
per le nuove esigenze del Monte.
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La
Chiesa di S.Maria della Misericordia
nel
complesso del Pio Monte della Misericordia
(Francesco
Antonio Picchiatti)
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Pertanto, a partire dal 1658, venne affidata a Francesco Antonio
Picchiatti la ricostruzione dell'intero complesso in forme
che rispecchiassero la posizione di prestigio e di potere
economico acquisita dall'istituzione.
L'edificio prospiciente piazzetta Riario Sforza presenta una
facciata a due piani su di un porticato a cinque arcate decorato
con tre gruppi scultorei eseguiti da Andrea Falcone tra il
1666 ed il 1671, con il rilievo della Madonna della Misericordia
di Michelangelo Merisi da Caravaggio, commissionatagli nel
corso del suo primo soggiorno a Napoli nel 1606-07.
L'opera, che riunisce tutte la attività caritative
promosse dal Pio Monte, fu determinante per lo sviluppo della
successiva cultura figurativa napoletana.
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Le
sette opere della Misericordia
(Michelangelo
Merisi detto Caravaggio)
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Le
sette opere della Misericordia
Particolare della Madonna con bambino
(Michelangelo
Merisi detto Caravaggio)
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Sugli altri altari sono opere di pittori tardo-manieristi
come Fabrizio Santafede, Giovan Bernardo Azzolino
e Giovan Domenico Forli, e di artisti che aderirono
al linguaggio caravaggesco come Battistello Caracciolo,
con la Liberazione di San Pietro dal carcere del 1615.
Al primo piano dell'edificio è sistemata la
Quadreria (pinacoteca) nella quale si conservano circa
centotrenta tele, prevalentemente del secolo XVII
e XVIII, delle quali quarantuno appartengono al pittore
Francesco De Mura che le donò al Monte nel
1782 per disposizione testamentaria.
(Katia Fiorentino)
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S.Pietro
Liberato
(Battistello
Caracciolo)
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nel
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