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Refettorio di Sant'Anna dei
Lombardi
L'antico Refettorio degli olivetani fu decorato ad
affresco da Giorgio Vasari nel 1545 con la collaborazione di Raffaellino
del Colle, che eseguì alcune figure su suo disegno, e di Stefano
Veltroni per la parte puramente decorativa.
Le volte, un tempo gotiche e adattate dallo stesso Vasari alle proprie
esigenze, sono scompartite in tre zone ognuna delle quali è dedicata
alla Fede, alla Religione, e all'Eternità, "dimostranti
ai monaci che in quel refettorio mangiavano" - come scrisse in
seguito Vasari stesso "quello che alla loro vita e perfezione è
richiesto".
Al programma didascalico si accompagnava comunque, secondo il gusto
dei tempi., un'esigenza di brillante e ricca decorazione.
L'insieme era completato nella controfacciata e nella parete di fondo
da due trittici - una tavola quadrata al centro e due spicchi laterali
- raffiguranti la Caduta della manna e la Cena in casa di Simone dello
stesso Vasari, oggi dispersi.
Gli spicchi laterali della prima sono al Museo Arcivescovile di Palermo,
quelli della seconda nei depositi del Museo di Capodimonte.
Le tavole centrali sono conosciute attraverso disegni preparatori.
Nel 1688 l'abate Chiocca trasformò il Refettorio in Sagrestia
collocandovi i quattrocenteschi pannelli intarsiati dall'olivetano fra
Giovanni da Verona che si trovavano nella vecchia Sagrestia, e facendo
eseguire la serie di statuette lignee raffiguranti Santi dell'Ordine.
L'Adorazione dei pastori è opera di un seguace di Vasari, si
trovava originariamente nel coro e fu qui trasferita nel Seicento.
L'Annunciazione ed il San Carlo Borromeo sull'altare provengono dalla
distrutta chiesa di Sant'Anna dei Lombardi.
(Gian Giotto Borrelli)
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