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Chiesa di S.Francesco da Paola
La realizzazione della basilica rientrò nell'ambito
della sistemazione del cosiddetto "Largo di Palazzo", l'area
antistante Palazzo Reale, che all'inizio del XIX secolo si presentava
vuota e disordinata dal punto di vista edilizio; essa veniva utilizzata
per allestire architetture provvisorie in occasione di feste e celebrazioni
e la sua attuale definizione rimane, nonostante il giudizio poco favorevole
dato all'epoca, uno degli esempi più significativi dei programmi
urbanistici realizzati a Napoli nel periodo neoclassico.
La sistemazione venne intrapresa dopo il decreto di Gioacchino Murat
del 1809; in quello stesso anno furono abbattuti la chiesa e il convento
di Santo Spirito (posti sul luogo della attuale sede della Prefettura)
e la chiesa e il convento dei Frati Minimi di San Francesco di Paola,
situati pressappoco nel luogo in cui attualmente sorge la basilica.
Gli architetti Leopoldo Laperuta e Antonio De Simone progettarono il
cosiddetto "Foro Murat", prevedendo l'innalzamento, sullo
sfondo dell'area, di un colonnato svolto a esedra secondo una curva
ellittica.
I lavori vennero ripresi da Ferdinando I che, per assolvere un voto
fatto per rientrare in possesso del regno, volle far costruire il tempio
di fronte al Palazzo Reale.
L'incarico fu affidato nel 1816 all'architetto luganese Pietro Bianchi
e la fabbrica venne iniziata nel 1817.
Il progetto del Bianchi prevedeva il tempio al centro del porticato,
per il quale egli scelse l'ordine dorico, rendendolo l'elemento dominante
della composizione.
Sulla fronte, un pronao su sei colonne e due pilastri ionici, sormontato
da un timpano triangolare ornato con statue raffiguranti La Religione,
San Ferdinando di Castiglia, San Francesco di Paola, interrompe la continuità
del colonnato; ai lati del pronao il Bianchi realizzo altre due cupole
minori.
La cupola della basilica è impostata su trentaquattro colonne
corinzie che conferiscono maggiore ricchezza decorativa all'interno;
le colonne della rotonda sono sormontate da un secondo ordine di lesene,
anch'esse corinzie, che scandiscono le tribune di corte.
Le otto statue marmoree poste nella rotonda sono coeve alla costruzione
della basilica ed alla stessa epoca risalgono i dipinti su tela che
ornano gli altari delle cappelle.
Nell'abside è collocato il dipinto di Vincenzo Camuccini raffigurante
San Francesco di Paola che resuscita un morto.
Il prezioso altare maggiore disegnato da Fuga nel 1751, intarsiato di
lapislazzuli e pietre dure, fu smontato dalla chiesa dei Santi Apostoli
e trasferito a San Francesco di Paola insieme al tabernacolo, disegnato
dal Grimaldi e iniziato nel 1835.
(Silvia Cocurullo)
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