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Chiesa della Nunziatella
La chiesa della Nunziatella fu donata nel 1588 da Anna
Mendoza Marchesana della Valle ai Gesuiti, che vi edificarono a fianco
la Casa del Noviziato.
Della costruzione cinquecentesca non rimane oggi traccia e l'attuale
configurazione si deve a Ferdinando Sanfelice, di cui la Nunziatella
è tra le opere più belle.
La facciata si compone di un corpo centrale in forte aggetto rispetto
alle fiancate, secondo un ritmo movimentato, particolarmente evidente
se visto di scorcio.
Il chiaroscuro è affidato alle membrature degli ordini e un ulteriore
elemento innovativo è dato dall'eliminazione delle consuete statue
e degli ornati di facciata.
La chiesa ha schema basilicale con volta a botte e profonde cappelle
laterali, priva di transetto e con presbiterio definito dall'arco trionfale
e si caratterizza per lo straordinario effetto d'insieme ottenuto anche
mediante la decorazione pittorica, che si integra perfettamente con
l'architettura.
La chiesa è quasi interamente affrescata da Francesco De Mura,
che nel 1732 firmava e datava I'Adorazione dei Magi nel catino absidale,
opera giovanile dal colore luminoso e brillante, e dai toni piuttosto
profani, mentre più accentuatamente classicista è l'affresco
della volta con 1'Assunzione della Vergine, firmato e datato 1751, dipinto
da De Mura nel momento della piena maturità e incorniciato dalla
serie di Virtù in grisaille agli angoli della volta.
Nella zona absidale figura il ciclo mariano dipinto da Ludovico Mazzanti
tra le prove migliori dell'artista, dal tono volutamente rococò
in accordo con gli orientamenti stilistici di Sanfelice e De Mura e
dello stesso autore sono i quattro Santi della controfacciata (San Pietro,
San Paolo, San Francesco Regis e San Francesco Borgia), dal tono decisamente
più scadente.
Un cenno, infine, al monumentale Altare Maggiore in pietre dure, marmi
policromi e decorazioni in bronzo dorato, eseguito da Giuseppe Sanmartino
nel 1756-57, forse rielaborazione di un primitivo disegno di Sanfelice
e affine, per talune soluzioni stilistiche, agli altari delle cappelle
di San Martino e dell'Assunta nella Certosa napoletana di San Martino.
(Patrizia Di Maggio)
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