Lunga
e travagliata la storia di questo bel palazzo
che sorge in uno dei "larghi" più
animati della città.
Acquistato nel 1660 da don Fabrizio Ruffo, gran
priore di Bagnara e di Capua, capitano generale
della flotta di Malta, da cui il palazzo prende
il nome, si ignora l'architetto, che alcuni
vogliono riconoscere il Carlo Fontana.
La bella facciata conserva la struttura e la
decorazione cinquecentesca originale.
Due sono i piani nobili scanditi da tre aperture
raccordate da un unico balcone.
Nel XIX secolo il palazzo visse una fase di
prestigio, il principe Vincenzo (1801-1880)
vi fece apportare nuove modifiche dall'architetto
Vincenzo Salomone, che intervenne soprattutto
negli interni, rifatti in stile pompeiano (1842),
ma anche nella facciata, variandone il colore
e aggiungendo le ringhiere ai balconi.
Nella prima metà dell'Ottocento vi abitò
Basilio Puoti che adibì il suo appartamento
a circolo culturale per i puristi della lingua
italiana.
Il bel portale in piperno decorato con putti
e festoni dà accesso al profondo androne
da cui si diparte la rampa della scala principale.
Al piano ammezzato si scorge una statua di gusto
neoclassico che rimanda all'antica raffinatezza
del palazzo, oggi, specialmente nelle parti
interne, molto degradato.
Alla sinistra dell'ingresso una piccola porta
dà accesso alla Cappella privata dei
Ruffo di Bagnara.
(Francesca Amirante)
|